Hai visto
Ti fermo subito. Non vedo niente, non ho visto nulla. Ora voglio solo sentire
In che senso?
Appunto. Che senso ha vedere cose tutte uguali? Vorrei tornare a sentire
Vabbè ma quel film è bello, vale la pena
Vale più di due ore della mia vita?
Beh se la metti così ci devo pensare.
Beh se la metto così è perché voglio sentire
Ti sembrano tutti uguali i film di adesso, ve’?
Assomigliano tutti ai loro genitori: il capitale e la pubblicità
Non pensi che una sia figlia dell’altro, che il capitale abbia partorito la pubblicità?
Se il capitale è IL capitale, penso non possa partorire. Direi piuttosto che la pubblicità viene dalla costola spezzata del capitale, proprio come, in una visione cattolica della natura, Eva viene da quella dell’uomo.
Mica crederai a ste stronzate?
Ma perché tu credi al capitale?
Comunque io volevo parlarti di un film
E io ti sto parlando di cinema. Quello che non si fa più, che fanno in pochi
Però di questo film non mi puoi dire che la fotografia sia brutta!
È orribile. È orribile come il vuoto che provo ultimamente vedendo quasi tutti i film. Il vuoto di idee, di sentimenti
Sapevo che non dovevo azzardarmi a parlarti di arte
Quale arte? Quella che fa diventare qualsiasi interno giorno una penombra perché “così è più bello”? O quella che frammenta e pialla gli spunti che il pubblico vorrebbe invece cercare nei film?
Che poi il pubblico adesso viene chiamato fruitore
Allora lo vedi che sei con me
In realtà speravo che mi sollevassi da questo deserto di spunti. Speravo nella speranza